spazio bianco – sospensione

È difficile.
E pauroso.
Scava dentro.
E confonde. Rimescola.
Sembra di cadere, di non poter fermare la caduta.
Quei confini netti non sono poi così netti.
E le certezze non sono poi così certe.

È difficile.
E pauroso.
Ce l’abbiamo dentro.
Dobbiamo dargli un nome.
Dobbiamo trovargli un posto.
Comprendere.
Assumersi la responsabilità.

Al di là del testo, dentro il testo.
Fuori dal testo.
Al di là del gesto. Dentro il gesto.
Fuori dal gesto.
Che non è la soluzione.
Che non è il problema.
Ma la descrizione di un attimo definito e circoscritto.

È difficile.
E pauroso.
Camminare in mezzo ai corpi.
Toccarli.
Domandarsi perché.
Domandarsi come.
Domandarsi fino a quando.

Nominarli.
Contarli.
Pensarli.
Io cosa posso fare.
Io cosa ho fatto.
Io cosa farei.
Io.

Respirare.
Guardare.
Respirare.
Pensare.
Respirare.
Dire.
Respirare.

È difficile.
E pauroso.
E necessario.
Non avere paura delle risposte.
Articolare le domande.
Riappropriarsi della parola.
Essere narrazione.

Respirare.
Guardare.
Respirare.
Fermarsi.
Respirare.
Scegliere.
Respirare.

Questa voce è stata scritta da blockmianotes e pubblicata il ottobre 11, 2012 su 8:14 am. È archiviata in Italiano, La MaMa Umbria con tag , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Segui tutti i commenti qui con il feed RSS di questo articolo.

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